Bando di partecipazione alla IV° edizione del Premio letterario internazionale – “IL TRATTURO MAGNO” anno 2024

Aprile 26, 2024

È bandito il “Premio Letterario Internazionale IL TRATTURO MAGNO” IV^ edizione, la cui cerimonia di premiazione si terrà nella città di Chieti sabato 19 ottobre 2024, presso il Palazzo Di Mayo, l’orario sarà comunicato in tempo utile.

I Tratturi, una rete di antichi percorsi che ci raccontano la storia di ieri e ci prospettano un futuro di rigenerazione sociale ed economica dei territori attraversati.

La pastorizia transumante, che genera i Tratturi sul territorio italiano, si afferma nel corso della rivoluzione neolitica, (in Italia intorno al 4000 a.c.), con variazioni spazio-temporali tra le diverse regioni. Le radici del fenomeno si possono trovare nelle antichissime abitudini dell’uomo che, seguendo sia il proprio istinto sia il moto delle stelle, il corso dei fiumi e i pascoli per il bestiame, diviene migrante periodico. Prima che Roma incida sulla penisola con il più grande disegno stradale dell’antichità, i Tratturi sono già in uso nei traffici commerciali e spostamenti umani. Il termine Tratturo compare durante gli ultimi secoli dell’impero romano, come deformazione del termine latino tractoria; tale vocabolo, nei Codici di Teodosio (401-460) e di Giustiniano (482-565), designa il privilegio dell’uso gratuito del suolo di proprietà dello Stato, che venne esteso, in tal senso, al transito delle greggi.
La transumanza ha costituito, nella realtà storica, un fenomeno molto complesso, che ha coinvolto diversi aspetti della vita e della cultura dei popoli che hanno vissuto questa esperienza. Nata come migrazione spontanea degli animali che seguivano i pascoli più verdi, divenne nel IV secolo a. c., un fenomeno gestito e controllato dal popolo dei Sanniti e già nel VII secolo a.c. i Dauni dell’antica Arpi (nome della città di Foggia, derivante dal greco) trattavano dei pascoli con la tribù dei Marsicani del piano del Fucino.
Per la natura specifica dei territori d’Abruzzo, ivi si affermano l’allevamento ovino e la “transumanza inversa”, ovvero la consuetudine dei pastori di risiedere stabilmente con le famiglie nelle città di montagna e di scendere in pianura in inverno; in altri paesi europei, si risiedeva vicino al mare e si andava d’estate in montagna. Questo fenomeno segna il paesaggio, condiziona la nascita di città, centri religiosi e fiere che si sviluppano lungo il tracciato dei Tratturi. Consolidatasi in epoca romana, con il potere centralizzato, in grado di gestire i pascoli in montagna ed in pianura, la pastorizia transumante si riduce con la frantumazione del governo del territorio nel periodo dell’Alto Medioevo; riprende dopo l’anno Mille con i Normanni, con Federico II, con gli Angioini.
Lo sviluppo massimo della pastorizia transumante e la più ampia struttura della rete tratturale regia iniziano dal XV sec., con Alfonso d’Aragona il Magnanimo, il quale, anche con riferimento alla Mesta spagnola, nel 1447 definisce i Tratturi e la Dogana di Foggia con “la mena delle pecore in Puglia”, all’interno del Regno di Napoli e del nuovo potere centralizzato della “Corona”.
La Dogana per la Mena delle pecore era un’istituzione fiscale, con sede a Foggia, che provvedeva ad affidare pascoli e ad esigere tributi. Il sistema socio-economico della transumanza, svolta attraverso i Tratturi, si conservò stabile per circa quattro secoli fino al 1806, quando Giuseppe Bonaparte ne sancì il termine. In realtà, i Borboni fecero ulteriori tentativi per riaffermare il modello, ma ormai il meccanismo di declino era avviato. Nel XIX sec. la pastorizia transumante cedette il passo all’agricoltura e, anche se forme private di transumanza continuarono a sopravvivere, usando anche i treni della rete appenninica, divennero sempre più modeste. Oggi la transumanza delle greggi è estremamente ridotta e si realizza con i camion; tuttavia, è fondamentale comprendere come questo fenomeno abbia caratterizzato, per secoli, il territorio abruzzese, molisano e pugliese. L’intera rete dei Tratturi nel Regno di Napoli, andava da L ’Aquila a Taranto, a Matera e copriva circa 3000 Km di percorsi erbosi. Il più importante dei Tratturi regi, (tre i principali e due rami che riconducono ad essi), è Il Tratturo Magno, lungo 244 Km, che parte dalla Basilica di Collemaggio de L’Aquila, costruita grazie ai proventi ricavati dai lanari, ricchi commercianti legati all’economia della transumanza, e arriva a Foggia. Si tratta del più marittimo, “adriatico” dei Tratturi. Questo Tratturo convogliava le enormi greggi (milioni di capi) che partivano dal Gran Sasso, il Sirente e la Maiella, per giungere fino al Tavoliere delle Puglie, dopo aver lambito l’Adriatico, unico caso in cui le pecore e i pastori arrivavano a toccare il mare. Il tracciato del Tratturo Magno si è conservato abbastanza bene, pur con le variazioni intervenute con l’urbanizzazione e la realizzazione di reti stradali moderne (strade, ferrovie). Resistono presenze architettoniche, (chiese pastorali), cippi, fontane, radure di riposo, tracce di attraversamento dei fiumi, segni importanti di un percorso caratterizzato dall’esperienza economica ed umana, ma anche spirituale e religiosa. Le chiese erano dei fari nelle difficoltà che i pastori potevano incontrare, posti di ristoro dalla fatica e dalle malattie; a questo proposito, è il caso di citare l’Abbazia di San Leonardo, a Siponto, che aveva un vero e proprio ospedale, dove i transumanti e i pellegrini diretti alla grotta dell’Arcangelo Michele di Monte Sant’Angelo venivano curati in caso di malattia dai Padri Canonici di Sant’Agostino.
I Tratturi ed i paesi che da questi venivano attraversati vanno tutelati e rigenerati come beni fisici e della memoria storica delle genti d’Abruzzo, Molise e Puglia. I paesi vanno difesi anche dallo spopolamento e dall’abbandono. Parlare, quindi, di Transumanza e Tratturi non rappresenta una dimensione puramente nostalgica, ma può ispirare un progetto di vita nuova per questi luoghi, perché nulla più della Storia, intrisa di radici, può renderci uomini più consapevoli, capaci di battere le vie del presente e progettare, sulla memoria condivisa, un futuro in grado di contrastare i lati più deleteri della mondializzazione dell’economia, in primis le grandi diseguaglianze tra gruppi sociali. È ormai evidente a tutti che un presente a dir poco problematico, a causa di uno sviluppo tecnologico fuori controllo, della più drammatica crisi climatica generata dall’uomo, richiede un approccio diverso alla realtà; si avverte la necessità di un “neoumanesimo” che rimetta l’uomo e la sua felicità al centro dell’agire collettivo.
Anche quest’anno abbiamo deciso che la maniera più efficace, sana e bella per approfondire tutto questo sia dare spazio al Premio Letterario che, come nelle precedenti edizioni, intende dare voce alle emozioni ispirate a queste vicende umane, sociali, economiche e spirituali, perché diventino un momento corale, per approfondirne la conoscenza. Risulta ormai ineludibile creare anzitutto momenti di progettualità che diano respiro e nuova vita a realtà che stanno subendo il fenomeno dello spopolamento, per la loro ubicazione geografica, che le relega fuori dal moderno circuito di un’economia veloce e consumistica. Questi luoghi sono la nostra storia e meritano una nuova opportunità, che li rigeneri e li faccia vivere e rivivere.
Il Premio Letterario è inteso non solo come sguardo retrospettivo, ma come veicolo di ricerca per proposte innovative, legate ad una visione più umana ma non meno efficace dell’economia. Pertanto, saranno al centro delle opere non solo ricordi, ma proposte rigenerative a largo respiro, che ridiano valore ad un mondo che conserva intatto il suo fascino e la sua storia, da riproporre ai giovani che abbiano voglia di avvicinarsi ad una dimensione più vivibile della quotidianità e il coraggio di sperimentare un’economia legata a un modus operandi e vivendi che per secoli ha reso fiorenti luoghi, cittadine e paesi. Emerge la necessità di costruire sistemi di governance locale, che vanno dalle associazioni e unioni tra comuni alle convenzioni tra enti, perché siano in grado di rispondere alle esigenze della popolazione locale sempre più anziana e soddisfare quelle di una giovane popolazione di nuovo insediamento, che non vorrà rinunciare ai servizi di prima necessità, quali la sanità, garantiti dagli ambiti urbani di provenienza. Ecco perché la punta di diamante della quarta edizione del Premio Letterario Il Tratturo Magno sarà la progettualità, come volano di idee per spingere le istituzioni a favorire progetti rigenerativi di tali realtà. La storia e gli insegnamenti antichi saranno lo strumento per forgiare un nuovo futuro, nell’ottica di una società postmoderna, ma più umana. Un “neoumanesimo” e una “economia civile”, presente nella tradizione italiana proprio nel periodo della grande transumanza (XV-XVII sec.), sono possibili ed in grado di dare una prospettiva alle aree interne dell’Appennino.
Dopo il successo delle prime tre edizioni, confidiamo ancora nella creatività degli autori, perché questa importante vicenda umana diventi esempio per reinventare una nuova economia dei territori. Attraverso gli occhi dei nostri autori, che saranno i veri visionari, portatori di idee innovative, avremo una progettualità che darà nuovo ossigeno a questi luoghi che hanno fatto la storia delle nostre regioni. Il linguaggio artistico e la creatività possono fare miracoli, perché si abbeverano sempre non a torrenti, ma ad oceani di umanità. Anche in questa quarta edizione conserviamo la volontà di voler sviluppare, attraverso gli strumenti culturali della letteratura, iniziative aperte al mondo internazionale. Il pensiero va ai tanti italiani emigrati e ai loro eredi di seconda e terza generazione, (in America del nord e del sud, in Australia, in Canada, in Europa etc..), che già praticano il turismo delle radici e che potrebbero produrre testi dettati dalla memoria storica dei loro avi e da idee innovative e creative, per vedere rivivere i luoghi dove i loro antenati sono vissuti.
Nel bando è specificato che si accettano testi in lingua straniera con traduzione a fronte, da parte di coloro che hanno voluto conservare, come preziosa memoria, i ricordi di questa esperienza che ha toccato tantissimi comuni (solo il Tratturo Magno ne attraversa cinquanta).L’assoluta volontà è quella di coinvolgere il più possibile i giovani che, partendo dalle tracce della memoria, possano immaginare vite nuove in luoghi di grande sedimentazione storica e culturale, luoghi ove vivere il presente e il futuro. Solo così la memoria potrà aiutare il domani e non si fermerà alla fase dell’autocompiacimento nostalgico.

REGOLAMENTO

ART. 1

Traccia

Il Tratturo Magno nei suoi 244 Km da L’Aquila a Foggia, attraversa cittadine, innumerevoli borghi e paesi, un tempo animati da un’economia agropastorale, che li rendeva fiorenti, Oggi queste realtà sono sulla via dello spopolamento, risentono della loro ubicazione geografica, che li relega fuori dalla moderna economia veloce e consumistica. Eppure questi luoghi conservano intatto fascino e storia che li ha visti protagonisti di una vicenda storico-sociale unica, la Transumanza; essi meritano di diventare fulcro di nuova vita, in un’ottica societaria che accoglie e valorizza. Alcuni giovani di oggi, con l’opportunità del lavoro da remoto, stanno tentando una più umana qualità di vita, spostandosi nei piccoli paesi. Solo così questi potrebbero ripopolarsi, accogliendo anche chi è meno fortunato di noi ed è costretto a lasciare la propria terra di origine.
Immagina e racconta situazioni suggerite dalla traccia, usando il linguaggio poetico, narrativo o saggistico-progettuale, dando un esempio di futura vita per queste realtà.

ART.2

Requisiti per la partecipazione alla sezione Prosa.
Il testo, inedito, in lingua italiana o altra lingua, con traduzione a fronte, è una composizione in prosa, dattiloscritta, della lunghezza massima di cinque cartelle, da inviare in formato word (non sono ammessi pdf, altri formati o fotografie del testo) in copia elettronica a info@concorsoilrovo.it.

Si può concorrere con un solo testo in prosa. Saranno considerati fuori concorso i lavori che superino la lunghezza indicata dal bando.

ART. 3

Requisiti per la partecipazione alla sezione Poesia.
Il testo, inedito, in lingua italiana, vernacolo o altra lingua, con testo italiano a fronte, è una composizione in versi, o prosa poetica, dattiloscritta, della lunghezza massima di 30 versi o, nel caso della prosa poetica, di 100 parole, da inviare in copia elettronica, esclusivamente in formato word a info@concorsoilrovo.it. Si può concorrere con due testi poetici. Saranno considerati fuori concorso gli elaborati che superino la lunghezza massima di 30 versi o di 100 parole nel caso di prosa poetica o che non siano inviati in formato word.

ART.4

Requisiti per la partecipazione alla sezione Saggi e Progetti.
Il testo, inedito, in lingua italiana o altra lingua, con traduzione a fronte, deve strutturarsi come saggio, il cui contenuto riguardi la storia e lo stato attuale dei Tratturi, della Transumanza, delle realtà attuali da essa toccate, nonché suggerimenti, idee, progetti per la rigenerazione di questi luoghi e territori, per un riuso delle vie tratturali, con funzioni di cammini “religiosi” e “laici”, nonché per animali e per ovini; idee e proposte verteranno su punti e aree particolari da valorizzare; pascoli di collina e di montagna da recuperare. La lunghezza massima del saggio non potrà superare le 20 cartelle, da inviare in copia elettronica, esclusivamente in formato word, a info@concorsoilrovo.it. Saranno considerati fuori concorso gli elaborati che superino la lunghezza delle 20 cartelle standard e che non siano inviati in formato word.

ART.5

All’elaborato, redatto secondo la modalità stilistica prescelta, il candidato dovrà allegare una presentazione delle proprie generalità anagrafiche (nome, cognome, data di nascita), indicazione dei recapiti telefonici e postale, l’indirizzo email, breve biografia, con espresso consenso al trattamento dei dati personali e degli elaborati inviati.

ART.6

Il termine termine ultimo per la partecipazione al concorso è fissato all’20 settembre 2024. Per eventuali chiarimenti e precisazioni sono disponibili i seguenti contatti telefonici 347 6836508 / 345 4107735
E mail: info@concorsoilrovo.it

ART.7

Saranno premiati i primi tre classificati delle sezioni Prosa, Poesia, Saggi e Progetti.
I primi finalisti della sezione Prosa, della sezione Poesia e della sezione Saggi e Progetti, verranno premiati rispettivamente con 1.000 € e una targa ricordo. I secondi classificati verranno premiati con 300 € e una targa ricordo. I terzi classificati verranno premiati con una targa ricordo e con prodotti dei territori. In caso di assegnazione ex aequo, il premio in denaro verrà diviso in parti uguali fra i vincitori.
I vincitori saranno avvisati tempestivamente. I risultati saranno resi pubblici. Menzioni speciali potranno essere discrezionalmente assegnate dalla Giuria.
Nella giornata di premiazione, i vincitori dovranno ritirare personalmente i premi oppure; in caso di motivata impossibilità a partecipare, potranno farsi rappresentare da persone di loro fiducia, con delega e documento di riconoscimento dell’autore.

ART.8

I membri della giuria con eventuali rapporti di parentela con i partecipanti si asterranno dalle votazioni, con menzione nel verbale. La Giuria ha facoltà di non assegnare premi e attribuire menzioni, se le opere non dovessero risultare meritevoli.

ART.9

I vincitori del premio letterario il Tratturo Magno nonché i vincitori del concorso gemellato “Il Rovo” che vorranno partecipare alla cerimonia di premiazione del concorso IL TRATTURO MAGNO avranno un voucher, che permetterà loro di pernottare nella città di Chieti e riceveranno una pergamena a ricordo dell’evento.


Gemellaggio

Il Concorso letterario “il Rovo” è onorato di ospitare anche quest’anno una realtà culturale gemella, il concorso letterario “Il Tratturo Magno”, dedicato all’esperienza della transumanza, condivisa da più territori l’Abruzzo, il Molise e la Puglia, che intendono preservare e custodire questa preziosa esperienza umana, frutto di un indimenticabile periodo della vita agropastorale; un’ esperienza che ha generato un autentico spirito comunitario, frutto dell’incontro di vite e destini che sapevano di boschi e di pianure, di aspra fatica e di profondi scambi. Questo prezioso patrimonio va preservato, ricordato, valorizzato, evocato, perché le imprese collettive cementano gli uomini, li rendono per sempre legati ai luoghi, a una storia condivisa.
Il senso di questo premio è dare risalto a una realtà ora di nicchia, per renderla universalmente fruibile. Il premio il TRATTURO MAGNO è la prova tangibile che la memoria storica è rimasta nei territori dell’Abruzzo, del Molise e della Puglia e merita di essere conosciuta in tutto il territorio nazionale e internazionale, per la valorizzazione e rigenerazione di territori ricchi di storia, cultura, architetture ed opere d’arte uniche, dagli Appennini all’Adriatico.

English version

The fourth edition of the “IL TRATTURO MAGNO International Literary Award” has been announced. The awards ceremony will be held in the city of Chieti on Saturday 19 October 2024 at Palazzo Di Mayo. The precise time will be communicated in due course.


The “Tratturi” are a network of ancient routes that tell us the story of yesterday and offer us a future of social and economic regeneration of the territories they cross.

Transhumant pastoralism, which gave rise to the Tratturi in the Italian territory, emerged during the Neolithic revolution (approximately 4000 BC), with variations in terms of both space and time across different regions. The roots of the phenomenon can be found in the ancient habits of humans, who, following both their instincts and the movement of the stars, the course of rivers, and pastures for livestock, became periodic migrants. Prior to the Roman conquest of the peninsula, the Tratturi were already in use for commercial traffic and human movements. The term “tratturo” first appears during the last centuries of the Roman Empire, as a deformation of the Latin term “tractorium”. This word, as defined in the Codes of Theodosius (401-460) and Justinian (482-565), designates the privilege of the free use of state-owned land, which was extended to the transit of flocks.

Transhumance was a multifaceted phenomenon that encompassed various aspects of the lives and cultures of the peoples who engaged in this practice. The phenomenon of transhumance originated as a spontaneous migration of animals following the greenest pastures. However, by the 4th century BC, it had become a phenomenon managed and controlled by the Sanniti people. Furthermore, by the 7th century BC, the Dauni of ancient Arpi (the name of the city of Foggia, deriving from Greek) had already negotiated pastures with the Marsicani tribe of the Fucino plain.

The specific nature of the Abruzzo territories has led to the establishment of sheep farming and “reverse transhumance,” a custom whereby shepherds reside permanently with their families in mountain towns and descend to the plain in winter. In other European countries, people resided near the sea and went to the mountains in summer. This phenomenon has left an indelible mark on the landscape, influencing the establishment of cities, religious centres and fairs that have developed along the Tratturi routes. The practice of transhumant pastoralism was consolidated in Roman times, with a centralized power capable of managing pastures in the mountains and plains. However, with the fragmentation of territorial governance in the High Middle Ages, the practice declined. It resumed after the year 1000 with the Normans, with Frederick II, and with the Angevins.

The period from the 15th century onwards saw the greatest development of transhumant pastoralism and the widest structure of the royal Tratturi network. This was initiated by Alfonso d’Aragona the Magnanimous, who, in 1447, defined the Tratturi and the Foggia customs office with “the driving of sheep in Puglia” within the Kingdom of Naples. This was within the context of the new centralized power of the “Crown”.

The Customs Office for the Driving of Sheep was a fiscal institution based in Foggia that provided pastures and collected tributes. The socio-economic system of transhumance, conducted via the Tratturi, remained stable for approximately four centuries until 1806, when Giuseppe Bonaparte issued a decree that effectively brought an end to it. In reality, the Bourbons attempted to reaffirm the model on several occasions, but by that point, the decline was already underway. In the nineteenth century, transhumant pastoralism gave way to agriculture. Private forms of transhumance continued to survive, utilising even the trains of the Apennine network, but they became increasingly modest. In the present day, sheep transhumance is a phenomenon that has been significantly reduced and is now carried out by trucks. However, it is of the utmost importance to understand how this phenomenon, which has characterised the Abruzzo, Molise, and Puglia regions for centuries, has evolved. The entire Tratturi network in the Kingdom of Naples spanned approximately 3,000 km, extending from L’Aquila to Taranto and on to Matera. The most significant of the royal Tratturi is the Tratturo Magno, which is 244 km long and begins at the Basilica of Collemaggio in L’Aquila, constructed with the proceeds from wool merchants, wealthy merchants linked to the economy of transhumance, and ends in Foggia. It is the most maritime of the Tratturi, known as the “Adriatic” route. This Tratturo was used to convey vast flocks (numbering in the millions) that originated from Gran Sasso, Sirente, and Maiella, with the ultimate destination being the Tavoliere delle Puglie. This was the only instance where sheep and shepherds reached the sea, as they skirted the Adriatic. The route of the Tratturo Magno has been relatively well preserved, despite the changes brought about by urbanisation and the construction of modern road networks (roads, railways). The architectural remains of the route include pastoral churches, boundary stones, fountains, rest clearings, traces of river crossings, and other evidence of the economic, human, and spiritual experiences associated with the path. The churches served as beacons of hope and solace for shepherds facing numerous challenges, offering respite from fatigue and illnesses. The Abbey of San Leonardo in Siponto, for instance, was a veritable hospital where transhumants and pilgrims en route to the cave of the Archangel Michael in Monte Sant’Angelo received medical care in the event of illness. This was provided by the Augustinian Canons of Sant’Agostino.

It is imperative that the Tratturi and the towns they traverse must be safeguarded and revitalised as tangible assets and a repository of the collective memory of the people of Abruzzo, Molise, and Puglia. It is also imperative to protect these towns from depopulation and abandonment. Therefore, when discussing transhumance and tratturi, it is not merely a matter of nostalgia; rather, it can serve as a catalyst for revitalising these areas. History, when imbued with a sense of rootedness, can foster a heightened awareness and capacity for navigating the complexities of the present, as well as for envisioning a future that can counteract the most detrimental aspects of globalisation, including the pervasive inequalities among social groups. It is now evident to all that the current, problem-filled present is the result of uncontrolled technological development and the most dramatic climate crisis caused by humans. In order to address this, a different approach to reality is required. This approach should be based on a “neo-humanism” that places man and his happiness at the centre of collective action. In line with previous years, we have opted to utilise the Literary Prize as a means of exploring these themes in an effective, healthy, and beautiful manner. As in previous editions, the Prize aims to provide a platform for the expression of emotions inspired by these human, social, economic, and spiritual events, thereby facilitating a collective understanding. It is now imperative to create moments of planning that provide sustenance and new life to realities that are experiencing depopulation due to their geographical location, which relegates them outside the modern circuit of a fast and consumeristic economy. These locations are an integral part of our collective history and deserve to be afforded a new opportunity for regeneration and revitalisation.

The Literary Prize is intended not only as a retrospective examination of past achievements but also as a catalyst for innovative proposals linked to a more humane but no less effective vision of the economy. Consequently, the works will concentrate not only on recollections but on regenerative proposals on a grand scale, which bestow value upon a world that retains its allure and history intact. These proposals will be presented to young people who aspire to a more liveable dimension of everyday life and possess the fortitude to experiment with an economy linked to a way of operating and living that has made flourishing places, towns, and villages for centuries. It is necessary to establish local governance systems, encompassing associations and unions between municipalities and agreements between entities, in order to meet the needs of the rapidly growing elderly population and to satisfy those of a younger population settling a new, who will not be willing to relinquish essential services, such as healthcare, provided by urban areas. This is the rationale behind the fourth edition of the Tratturo Magno Literary Prize, which will focus on project planning as a means of driving ideas that will encourage institutions to prioritise regenerative projects for these realities. In order to forge a new future, it is necessary to utilise historical and ancient teachings in a postmodern context, in order to create a more humane society. The concepts of “neo-humanism” and “civil economy,” which are present in Italian tradition during the period of the great transhumance (15th-17th century), have the potential to provide a perspective on the internal areas of the Apennines.

Following the success of the inaugural three editions, we continue to rely on the creativity of the authors, as this significant human narrative serves as a model for the reinvention of a new economic paradigm for the territories. The authors, as visionaries and innovators, will provide the planning that will breathe new life into these places that have made the history of our regions. The use of artistic language and creativity can be highly effective because they draw upon a vast reservoir of human experience, rather than a limited number of sources. In this fourth edition, we continue to pursue the objective of developing initiatives through cultural tools of literature that are open to the international world. It is also important to consider the experiences of Italian emigrants and their descendants, who have settled in North and South America, Australia, Canada, Europe, and elsewhere. These individuals have already developed a practice of heritage tourism, and they could potentially contribute to the creation of texts that are informed by both historical memory and innovative and creative ideas. These texts could help to bring the places where their ancestors lived back to life.

The call specifies that texts in foreign languages with translations are accepted by those who wish to preserve, as a precious memory, the memories of this experience that touched many municipalities (only the Tratturo Magno passes through fifty). It is the intention to involve young people as extensively as possible, with the objective of enabling them to envisage new lives in locations characterised by a rich historical and cultural heritage. These places offer the potential for the present and future to be experienced in a meaningful way. It is only through this process that memory can be of service to the future, rather than merely indulging in nostalgic self-satisfaction.

ANNOUNCEMENT OF PARTICIPATION IN THE 4TH EDITION OF THE LITERARY COMPETITION “IL TRATTURO MAGNO” YEAR 2024

REGULATIONS

Article 1

The Tratturo Magno, a 244-kilometre route from L’Aquila to Foggia, traverses numerous towns and villages, as well as communities that were once economically prosperous due to their agro-pastoral activities. In the present day, these communities are facing depopulation as a consequence of their geographical location, which places them outside the modern, fast-paced and consumeristic economy. Nevertheless, these locations retain their distinctive charm and historical significance, having played a pivotal role in the unique historical and social phenomenon of transhumance. It is therefore imperative that they become the focal point of new life, within a societal context that welcomes and values them. Some young people today, with the opportunity of remote work, are attempting to adopt a more humane quality of life by relocating to small villages. It is only through such initiatives that these locations can be repopulated, and that those less fortunate than ourselves, who are forced to leave their homeland, can be welcomed. Imagine and describe situations that arise from the topic, using poetic, narrative, or essay-projectual language, and provide an example of how these realities might be lived in the future.

Article 2

Requirements for participation in the Prose section. The text, unpublished, in Italian or another language with a translation, is a prose composition, typed, with a maximum length of five pages, to be sent in Word format (PDFs, other formats, or photos of the text are not allowed) in electronic copy to info@concorsoilrovo.it. Only one prose text per participant is allowed. Entries exceeding the length specified in the announcement will be considered out of competition.

Article 3

Requirements for participation in the Poetry section. The text, unpublished, in Italian, vernacular, or another language, with an Italian text alongside, is a composition in verses or poetic prose, typed, with a maximum length of 30 lines or, in the case of poetic prose, of 100 words, to be sent in electronic copy exclusively in Word format to info@concorsoilrovo.it. Each participant can submit up to two poetic texts. Entries exceeding the maximum length of 30 lines or 100 words for poetic prose, or not sent in Word format, will be considered out of competition.

Article 4

Requirements for participation in the Essays and Projects section. The text, unpublished, in Italian or another language with a translation, must be structured as an essay, focusing on the history and current status of the Tratturi, Transhumance, the present realities touched by it, as well as suggestions, ideas, projects for the regeneration of these places and territories, for the reuse of trattural routes, with “religious” and “lay” functions, as well as for animals and sheep; ideas and proposals will focus on specific points and areas to enhance; hills and mountain pastures to recover. The maximum length of the essay cannot exceed 20 pages, to be sent in electronic copy, exclusively in Word format, to info@concorsoilrovo.it. Entries exceeding the length of 20 standard pages or not sent in Word format will be considered out of competition.

Article 5

The candidate must attach a presentation of their personal details (name, surname, date of birth), contact details (telephone number, postal address, email address), brief biography, with express consent to the processing of personal data and submitted works to the submitted work, prepared according to the chosen stylistic mode.

Article 6

The deadline for participation in the competition is set for September 8, 2024. For any clarifications and explanations, the following contact numbers are available: 347 6836508 / 345 4107735 Email: info@concorsoilrovo.it

Article 7

The top three finalists in the Prose, Poetry, Essays, and Projects sections will be awarded prizes. The first finalists in the Prose, Poetry, and Essays and Projects sections will be awarded respectively €1,000 and a commemorative plaque. The second-place winners will be awarded €300 and a commemorative plaque. The third-place winners will be awarded a commemorative plaque and products from the territories. In case of a tie, the cash prize will be divided equally among the winners. The winners will be notified promptly. The results will be made public. Special mentions may be discretely awarded by the Jury. On the award day, the winners must personally collect the prizes or, if unable to attend, may be represented by trusted individuals, with a delegation and identification document of the author.

Article 8

Jury members with any relationships with participants will abstain from voting, with mention in the minutes. The Jury has the discretion not to award prizes and give mentions if the works are not deemed worthy.

Article 9

Winners of the Il Tratturo Magno literary prize and winners of the twinned competition “Il Rovo” who wish to participate in the awards ceremony of the IL TRATTURO MAGNO competition will receive a voucher allowing them to stay in the city of Chieti and will receive a parchment as a memento of the event. Twinning The literary competition “Il Rovo” is honored to host, again this year, a twinned cultural event, the “Il Tratturo Magno” literary competition, dedicated to the experience of transhumance, shared by several territories – Abruzzo, Molise, and Puglia – who intend to preserve and safeguard this precious human experience, the fruit of an unforgettable period of agro-pastoral life; an experience that has generated an authentic community spirit, born from the meeting of lives and destinies imbued with forests and plains, with harsh toil and profound exchanges. This valuable heritage must be preserved, remembered, valued, evoked because collective enterprises cement men, forever tying them to places, to a shared history. The purpose of this award is to highlight a niche reality to make it universally accessible. The Il TRATTURO MAGNO prize is tangible evidence that historical memory has remained in the territories of Abruzzo, Molise, and Puglia and deserves to be known throughout the national and international territory, for the enhancement and regeneration of territories rich in history, culture, unique architectures, and works of art, from the Apennines to the Adriatic.